Superman: crederete che anche il pubblico possa volare
James Gunn e fare un film di Superman partendo da Superman (no, non è scontato). E ancora: il terzo Dune, Bring Her Back, le cose che la gente ripete su Internet anche se non sono vere).
Bentrovati.
Io sono Alessandro Apreda e questo è il nostro appuntamento settimanale con il meglio su cinema e TV dalle pagine di Screenweek.
L’altra sera ero al cinema per vedere il Superman di James Gunn, prima metà di un luglio superfantastico - quanto meno di nome - che si chiuderà con l’altrettanto atteso film sui Fantastici Quattro. Proprio perché la ricetta del successo sta molto spesso nella semplicità, per scrivere e girare un film di Superman che fosse divertente, leggero, con tanto cuore e adatto un po’ a tutti, James Gunn ha fatto due cose: ha letto davvero i fumetti a cui aveva detto tempo addietro di essersi ispirato per questo film e non si è ostinato a trasformare una pellicola su Superman in un film di Batman. Può sembrare scontato, ma per anni non è stato così. Spiego il perché nella mia analisi (senza spoiler, tranquilli), di Superman.
Ricapitolando: c’è una versione umana e credibile dell’eroe venuto da lontano, che come quello dei fumetti tiene alla vita degli altri (tutti gli altri). C’è il sottotesto politico di cui parlava Gunn e che ha fatto arrabbiare un certo tipo di, scusate il termine, persone. E c’è pure un Lex Luthor che grazie alla sua tecnologia e a un esercito di scimmie urlatrici arriva a controllare una delle principali democrazie del pianeta. Il che fa venire in mente alcuni miliardari reali, e ho come idea non sia un caso.
Ma siccome, dicevamo qualche settimana fa, se c’è una cosa che Internet ama usare è la parola flop, vi sarà probabilmente capitato di imbattervi in questa storia: “se Superman non arriverà a 700 milioni di dollari, sarà un flop”. James Gunn ha detto giorni fa che è una cavolata. E magari, ipotizzo, James Gunn in materia ne sa un tantino di più di Orsetto80 di Facebook.
La butto lì: e se magari si tornasse a parlare dei film (magari dopo averli visti e non per sentito dire, ma quello è un altro discorso)? Se i conticini li lasciassimo fare ai ragionieri delle major? Certo, poi si viene a creare il problema di un Orsetto80 che al cinema non va da anni, non sa niente di niente e non ha il coraggio di dire che boicotta un film perché ha sentito che addirittura parlerebbe di un immigrato alieno, ma un problema alla volta. Uno alla volta.
Ma perché, il Superman con Nicolas Cage? Filippo ci racconta di quando Superman non poteva volare: la folle storia del film mai girato e di un… ragno gigante.
Di Superman si occupa anche il nuovo episodio di Andiamo al Cinema, il videopodcast di interviste di ScreenWeek presentato da Roberto Recchioni. In compagnia di JTaz, Giacomo Bevilacqua e Dario Sicchio, Roberto ha raccontato aspettative e speranze per questo nuovo film, per poi addentrarsi nell'anima stessa dell’eroe di Krypton: dalla sua prima comparsa su Action Comics nel 1938 fino alle sue varianti più malvagie recentemente viste in TV. Il tutto per rispondere a una domanda: perché Superman ci fa paura?
Trovate l’episodio su YouTube e su Spotify:
Le brevi, prima di salutarci.
Dune: Messiah, partite le riprese del terzo film di Dune.
La recensione di Bring Her Back, horror psicologico dei fratell Danny e Michael Philippou, in uscita in sala a fine mese.
Tutta colpa del rock: Lillo ed Elio suonano in una banda di detenuti.
Paolo Sorrentino: a Venezia arriva La Grazia.
The Running Man di Edgar Wright.
Demon Slayer, primo capitolo di una trilogia per il cinema.
Downton Abbey – Il Gran Finale a settembre.
“Chiunque abbia il controllo della tecnologia ha nelle mani il mondo”.
(Il Lex Luthor di Kevin Spacey, nel dimenticato Superman Returns, 2006)
E come diceva quell’altro salvatore cosmico arrivato da un altro pianeta, Nano-Nano! Alla prossima settimana!